28.2.10

66x (prima parte)

Un week-end cominciato all'insegna del caos ma che, soprattutto, ruota in modo inquietante a questo numero:


Cominciamo dal primo giorno: il venerdì.

Alle ore 10 am, 10.00, dieci del mattino, ho un appuntamento col destino: aula 3.1 di Palazzo Mediterraneo, dove mi attende l'esame di letteratura araba. Mi sono autocensurato eh.
Ad ogni modo, arrivato di gran garriera con venti minuti d'anticipo, il vostro eroe si occupa di un po' di social-relations, saluta vecchie compagnie, rilegge qualche paginetta (tanto mica ero il primo eh!), insomma si ambienta e si prepara per dare il meglio (o almeno fare una figura dignitosa.

Arriva la prof (che ti ricorda in modo inquietante qualcuno che hai visto su qualche schermo...) ed arriva la brutta notizia: si comincia da quei maledetti del secondo anno. Matricole, inculatevi. Inizia un'attesa spasmodica: 2 ore, 2h, 120 minuti, 7200 secondi.
Se avessi avuto un calendario appresso...i santi li avresti convocati uno per uno. E vabbè.

Ore 12 pm, 12.00, mezzogiorno. Niente ancora. Dopo mezz'ora, la prof./persona che hai già visto (che, concordi con _ _ _ _ _ _ , _ _ _ _ _ _ _ _ _ , _ _ _ _ _ _ _ _ _ e _ _ _ _ _ _, assomiglia davvero ad una certa conduttrice televisiva) informa che ha la pausa.

"Eccerto - esclami tu - venti minuti e poi c'informa chi ha vinto tra pomodoro roSA e peperone vIOLA". Alla fine si ricomincia.

Risultato finale? Il tuo esame comincia alle ore 15.50. E finisce alle 16.00. A quel punto sei del tutto 'nsallanuto, non capisci e non realizzi manco che voto hai preso e te ne vai salutando altre 15 persone che si trovano dopo di te. Sì, perché sei l'ottavo.

SEI ore d'attesa per dieci minuti. Ma era solo il primo giorno.

Appuntamento a domani per la seconda parte del racconto, sperando che arrivi a raccontarlo...

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