...c'è veramente bisogno è qualcosa di nuovo. L'attuale generazione ha bisogno di una devastazione che superi l'apatia dietro cui ci stiamo nascondendo.
La vittoria del consumismo, di cui siamo (in?)consapevoli vittime, è facilmente giustificabile riflettendo sui cambiamenti accaduti nell'ultimo secolo. Il '900 ed i suoi clamorosi eventi hanno ricoperto un ruolo fondamentale nell'evoluzione umana, nella psiche dei nostri educatori (nonni, genitori e professori) e le sue ombre ci hanno condotto sino ad oggi, malgrado una profonda schizofrenia psicologica mondiale.
Alla disperata ricerca di "novità" o, per meglio dire, di terre promesse, l'attuale generazione - i nati a partire dalla metà degli anni '80 fino ai primi anni del 2000 - è costantemente affascinata da miti ed idee già destinati al fallimento. Non è un caso che la tragedia, gli antieroi e l'inesistenza della verità siano i temi principali della letteratura (con questo termine intendo non solo la prosa e la poesia, ma le arti in generale, includendovi anche il fumetto ed il videogioco) che affiancano il trio Sesso, Morte e Ricchezza - presente in ogni periodo di crisi o cambiamento, come evidenzia Petronio nel "Satyricon " o Aristofane nella "Lisistrata".
Purtroppo il fallimento della Vera Rivoluzione, quella nata negli anni '60 e stroncata, secondo Hunter S. Thompson, quando Muhammad Alì/Classius Clay fu sconfitto da Joe Frazier nel 1971. A partire da quel momento, possiamo dire che gli ideali siano stati traditi. Il vuoto che ci attanaglia è descrivibile, secondo me, solo leggendo Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez - soffermandosi sull'exicipit del romanzo.
Quella che viene definitiva depravazione e crisi è, in realtà, il risultato dei gravi errori dei nostri predecessori e della mancanza del parricidio edipeo. Eppure anche noi siamo stati accecati: come temeva Stanley Kubrick, la nostra cecità nasce di fronte alla continua esposizione, indesiderata e non ricercata, al male. Attraverso i media, che fino all'avvento di internet sono definibili solo passivi o mediopassivi, siamo stati presenti di fronte a calamità di ogni genere. Il risultato? Siamo abituati.
Arancia Meccanica, se uscisse oggi, sarebbe un gigantesco fiasco: la realtà ha superato di gran lunga la sua raffigurazione. L'ennesimo pezzo di secolo che, come il muro di Berlino, crolla.
La vittoria del consumismo, di cui siamo (in?)consapevoli vittime, è facilmente giustificabile riflettendo sui cambiamenti accaduti nell'ultimo secolo. Il '900 ed i suoi clamorosi eventi hanno ricoperto un ruolo fondamentale nell'evoluzione umana, nella psiche dei nostri educatori (nonni, genitori e professori) e le sue ombre ci hanno condotto sino ad oggi, malgrado una profonda schizofrenia psicologica mondiale.
Alla disperata ricerca di "novità" o, per meglio dire, di terre promesse, l'attuale generazione - i nati a partire dalla metà degli anni '80 fino ai primi anni del 2000 - è costantemente affascinata da miti ed idee già destinati al fallimento. Non è un caso che la tragedia, gli antieroi e l'inesistenza della verità siano i temi principali della letteratura (con questo termine intendo non solo la prosa e la poesia, ma le arti in generale, includendovi anche il fumetto ed il videogioco) che affiancano il trio Sesso, Morte e Ricchezza - presente in ogni periodo di crisi o cambiamento, come evidenzia Petronio nel "Satyricon " o Aristofane nella "Lisistrata".
Purtroppo il fallimento della Vera Rivoluzione, quella nata negli anni '60 e stroncata, secondo Hunter S. Thompson, quando Muhammad Alì/Classius Clay fu sconfitto da Joe Frazier nel 1971. A partire da quel momento, possiamo dire che gli ideali siano stati traditi. Il vuoto che ci attanaglia è descrivibile, secondo me, solo leggendo Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez - soffermandosi sull'exicipit del romanzo.
Quella che viene definitiva depravazione e crisi è, in realtà, il risultato dei gravi errori dei nostri predecessori e della mancanza del parricidio edipeo. Eppure anche noi siamo stati accecati: come temeva Stanley Kubrick, la nostra cecità nasce di fronte alla continua esposizione, indesiderata e non ricercata, al male. Attraverso i media, che fino all'avvento di internet sono definibili solo passivi o mediopassivi, siamo stati presenti di fronte a calamità di ogni genere. Il risultato? Siamo abituati.
Arancia Meccanica, se uscisse oggi, sarebbe un gigantesco fiasco: la realtà ha superato di gran lunga la sua raffigurazione. L'ennesimo pezzo di secolo che, come il muro di Berlino, crolla.
Come uscire da questa spirale?
Questa è la domanda e la risposta...la risposta è ciò di cui abbiamo bisogno.
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Bisogno? Non è ancora una volta aspettarsi qualcosa e non agire? e non lo è anche il chiedersi ciò? e scrivere questa domanda attraverso un blog? e creare un blog?
RispondiEliminaRespirarla profondamente e viverla di sola esperienza... bello il passato... funzionava anche.