26.4.10

7%

Un sant'uomo  ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.
Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.
C'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo
recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì  l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio
non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!" E' semplice, rispose Dio, essi hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!
I primi, invece, non pensano che a loro stessi... Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...
La differenza la portiamo dentro di noi!!! Mi permetto di aggiungere..."
Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi. Sono le azioni che contano.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".

Mahatma Gandhi

Da un'email.

Lupin vs Detective Conan

Riprendo la programmazione dopo una lunga serie d'eventi che narrerò in futuro solo su queste pagine.

Ma la mia assenza è dovuta soprattutto all'università che, come sapete, io prendo seriamente. (Tossisce con falsa veemenza)
Torniamo alle cose serie: ieri pomeriggio ho visto Lupin vs Detective Conan, in lingua originale subbato.

La storia vede incontrarsi, in un improbabile crossover, il famoso nano-detective ed il leggendario ladro. Il risultato è un lungometraggio riuscito ed apprezzabile, sebbene non dobbiate lasciarvi ingannare dal titolo.

Purtroppo i nippon non conoscono il latino, quindi dovete considerare che il versus c'è solo perché lega bene i due loghi.

Per il resto, la trama gira intorno alla famiglia reale del regno di Vespania ed al mistero della morte della regina e dell'erede al trono durante una battuta di caccia.

L'azione è, fortunatamente, di monkey punchania memoria mentre le sezioni elucubrative sono tipicamente conaniane. Nel complesso un bel mix che mi ha appassionato e che gode di un ottimo crescendo finale. Le musiche mixano ed uniscono i due mondi e si dimostrano di buona qualità, mentre il disegno è una simpatica commistione tra due stili ben diversi.

Si può fare di meglio? Ovviamente ma...volevate davvero che non ci fosse un seguito? Sì perché il dvd/blu-ray della pellicola ha venduto a pazzi in Giappone ed anche qui accadrà lo stesso. Ergo Lupin vs Detective Conan II è una certezza, imho.

20.4.10

Evviva

I sogni si avverano? A volte sì. Però bisogna lavorare sodo e saperli realizzare. Grazie.

 

18.4.10

In un giorno di pioggia

Immagino un pomeriggio simile. 
Io te una coperta un divano rosso scolorito una lucina stentata 
un libro un vecchio cubo una televisione scassata.

Sperando che ci siano altre domeniche, altri pomeriggi, altra pioggia per stare insieme, n00bina.

13.4.10

L'avvelenata, post primo

Giornata lunga il martedì. Comincia alle 8 e non finisce prima delle 11.
Nel mezzo università, 14470 passi circa, metropolitane e pullman, giri per i quartire spagnoli con architetti e la n00b.

Ora torno a casa ed ecco: la goccia che fa traboccare il vaso.
Anzi, la pisciata da ubriaco che colpisce ovunque tranne che il centro del water.

Perché sinceramente e con passione, mi avete rotto il cazzo voi e questi link di merda. Facebook è uno strumento con cui, potenzialmente, si può davvero fare qualcosa.
Ma voi, condivisori e partecipatori a gruppi del c...occo, lo abbassate. Lo abbassate con la vostra inutilità, con questa insostenibile leggerezza ipocrita e falsa, con l'uso di lettere e simboli che nulla c'entrano con il vostro alfabeto ma vi ricordano simpaticissimi smile, link per futili battaglie in cui predicare il vostro perbenismo.

Mi avete rotto. State banalizzando e rendendo futile uno strumento perfetto.

Volete farlo? Non su internet, non su facebook. E se proprio ci teneve, condividete un link in favore dello scuoiamento degli animali e delle diseguaglianza tra primo e terzo mondo. Perché almeno sarete sinceri.

Distinti sticazzi a voi.

9.4.10

Studere/Parare

Mi hanno sempre detto che sarei il migliore, se solo mi applicassi.
Quanti professori, maestri, istitutori ed allenatori ho fatto dannare.
Elencare i loro nomi mi sembra assurdo e folle, perciò non lo farò.

Non sò spiegare il perché ma, in fondo, credo che il segreto sia nelle parole.
Nella lotta tra lo studiare e l'imparare.
(Citando il sito Etimo) Il primo verbo deriva dal latino studere studiare, prop. sollecitare, sforzarsi di fare, che gli etimologisti ritengono sia detto per spudere e comparano con il greco speydein affrettarsi, adoperarsi, ingegnarsi, tentare
Ergo lo studio necessita uno sforzo, un consumo di energia per esser compiuto. L'odio per lo studio nasce nel momento in cui questo sforzo è perpetuato e non ripagato.
Ciò non toglie che studiare sia innaturale. Studiamo per imparare a camminare o a parlare? No, perché queste sono abilità peculiari insite nell'uomo e che si trasmettono da ogni simile.
Si può, anzi si deve, studiare la matematica: far di conto è una caratteristica che può essere acquisita solo attraverso l'applicazione. D'altronde, comprese la basi matematiche, è possibile avvicinarsi alla fisica ed alle scienze, osservando la natura e ricongiungendosi all'imparare.

Questo secondo termine risale, piuttosto, al latino parare apparecchiare, apprestare, procacciare e indi acquistare. L'acquisizione della parola, della coscienza e del moto sono fenomeni che richiedono l'apprendimento con l'intelletto derivante dall'abitudine, dall'osservazione e dalla riflessione. Imparare è semplice, poiché l'uomo è naturalmente spinto a farlo dalla propria curiositas che nasce solo nell'otium, nell'assenza di cose da fare.

Principale scopo della scuola dev'essere, secondo me, fornire gli strumenti per comprendere ed applicare lo studiare, naturalizzandolo e rendendolo imparare. Un semplice esempio conclusivo: se avete letto una poesia di Giacomo Leopardi e poi avete deciso di leggerne un'altra, poi un'altra ancora ed infine siete passati ad un autore straniero, avete ricercato informazioni su alcuni classici e ecceteraecceteraeccetera avete imparato ed i vostri professori & maestri non solo hanno compiuto il loro lavoro, ma andranno fieri di voi.

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. 

5.4.10

La baia dei pirati

Quando decisi di abbandonare definitivamente il muletto passai ai torrenti.
Sebbene alcuni piccoli problemi ritengo il sistema dei tracker molto comodo e, grazie all'ingente quantità di materiale che condivido e la scarsa banda che mi ritrovo, perfetto per ogni tipo di modem - eccezion fatta per i 56k.

Con quelli ci si poteva solo giocare a Ultima Online.

Tornando al discorso sui torrent, ritengo che l'applicazione della filosofia p2p sia ottimale e, soprattutto, credo che l'organizzazione dei file sia sublime: il dover ricercare i link ai file risveglia nell'animo la curiositas e permette di evitare disastri in caso di chiusura di un server. Perduta una baia, ecco che spuntano comete e demoni e quant'altro.

Ovviamente The Pirate Bay resta il miglior sito in questo campo e, in generale, quello più mascalzone e simpatico. Visitarlo è come fare un giro a La Tortue in quel del XVII secolo.

Unico debole dei torrent è che la maggioranza di questi è in inglese. Se dal punto di vista musicale e videoludico ciò non presenta particolari insidie, sono i film e la disponibilità di alcuni cantanti. Che pensate, che gli ameregani scarichino De André e Guccini?

Sui lungometraggi beh...Megavideo dovrà pur servire a qualcosa no?

4.4.10

Easter(ismi)

Pasqua è una festa a metà. E, soprattutto, me la ricorderò perché la feltrinelli è chiusa.
E io ieri avevo trovato a terra un buono. Che cavolo!

Ad ogni modo, sono qui per parlarvi di Alexandros di Valerio Massimo Manfredi.

Partiamo dal presupposto che adoro la figura di Alessandro Magno e lo ritengo uno dei più grandi uomini mai esisti; considerate, inoltre, che ho già letto un romanzo di Manfredi, Lo Scudo di Talos, assegnatomi dalla prof di latino/greco/storia/geografia/italiano del ginnasio, l'indimenticata (ed indimenticabile) _ _  _ _ _ _ _ _ _.

Volendo aprire una piccola parentesi [se il Puzzazaro mi ha dato degli ottimi insegnanti (merito loro, non della presidenza eh), un buon gruppo ed un ottimo spirito critico, applicato soprattutto contro i vomeresi, i guidatori infilgardi e sciocche ragazzine emo (questa la capiranno in tre e l'idea era della n00bina, lo ammetto)] chiusa parentesi.

Tornando al romanzo, l'archeologo più figo dopo Mario Tozzi ed Indiana Jones tesse un ottimo testo, piacevole e relativamente fedele alle attendibilissime fonti degli storici antichi. Il primo romanzo ricostruisce appieno la giovinezza del conquistatore macedone, fino all'inizio della campagna persiana: linguaggio moderno e scorrevole, esemplificazioni adatte al pubblico ed una discreta precisione nei particolari di riti, tattiche, usi e costumi. Una lettura interessante e rilassante, che ha nutrito il mio ritrovato amore per l'antichità.





Due piccole note al margine: la prima è che ho apprezzato molto la capacità di umanizzare il personaggio principale trascendendo i suoi aspetti leggendari, rimarcati solo dalle parole dei personaggi. L'altra riguarda le battute con cui Manfredi chiude ogni capitolo: un po' americane, ma riuscite.

Ma ha senso leggere un romanzo di cui già si conosce la fine? Di questo parleremo dopo la lettura del secondo volume: Le sabbie di Amon. See ya!

2.4.10

8bit Side of the Moon

 

Ci sono poche parole per definire un lavoro simile, se non che si tratta di un capolavoro. L'idea è del signor Brad Smith (Rainwarrior su PSNetwork). Superlativo.

Devo intervistarlo.