13.12.10

Quest'oggi mi limito ad un post musicale: cambio del box "don't shot the piano".
Si passa dalla fine dei '70 al tema di Lupin, versione '97.

12.12.10

Domenica noiosa? Sì. Non avendo nulla da fare, ecco l'elenco dei miei possibili regali natalizi, con le motivazioni per le quali li acquisterei (ed i motivi per cui, alla fine, ho lasciato perdere).
Amazon Kindle 3
Il primo regalo a cui ho pensato quest'anno. Motivazione principale: sempre più spesso mi ritrovo a dover acquistare, vuoi per piacere vuoi per studio, libri non facili da reperire e in inglese. E' successo con Taypee di Melville (domani vediamo se è arrivato, altrimenti vedrò come riavere i soldi anticipati alla Feltrinelli), ma anche con The Accidental Billionaires di Mezrich (il libro da cui è tratto The Social Network di Fynch, prenotato da Ubik mesi or sono e non ancora arrivato dagli States). Stancatomi di questa situazione, ho pensato che un ebook reader sarebbe cosa gradita: il migliore sembrerebbe Kindle, considerato anche il prezzo abbordabile, dizionari integrati e il 3G gratuito (con cui accedere solo al bookstore ed a Wikipedia US). Peccato che l'aggeggio non è venduto in Italia. "Fregato" e via con le alternative.
Samsung Galaxy Tab
Poiché gli altri ereader, oltre al Kindle, mi sembrano proporre prezzi assurdi, ho pensato ad un tablet. Certo, lo schermo potrebbe rivelarsi scomodo per la lettura di romanzi, ma leggere un bel fumetto o una rivista non mi dispiacerebbe. Android lo adoro, quindi non ho dubbi neanche sull'OS, a me già noto. Inoltre la app di Kindle (ma anche i viewer di altri formati, come i PDF o "quello dei fumetti") gira bene sui 4" dell'Hero, figuriamoci con 7". Problemi? Prezzo assurdo (650€!) e molte funzionalità poco interessanti (o che comunque non userei: telefono e messaggistica in primis). Vediamo cosa propone la concorrenza, va.
Apple iPad
Perché guarderei all'iPad? Perché costa 150€ in meno al Galaxy Tab. Possibilità uguali all'avversario, con l'aggiunta di alcuni giochini che sarei interessato a provare ed al maggior supporto da parte dell'editoria (Corriere della Sera, Repubblica, Wired US ed altre riviste). Stesse incognite illustrate sopra, con l'aggiunta di due aggravanti: l'OS chiuso e l'inevitabile schiavitù di iTunes e dei suoi odiati DRM (sebbene potrei finalmente guardare in giro lo stupendo City in the Sky). Altra nota: si parla già di iPad 2. Non vorrei acchiappare un bel packotto.
Asus DR-900 e DR-570
Belli, interessanti, forse dal prezzo abbordabile (!). Problema? Nessuno dei due è uscito. O uscirà entro Natale. O entro il mio compleanno. Ma vaff...
Nintendo 3DS
Se solo fossi uscito, non avrei dubbi. E invece devo continuare a pensare...

Morale? Alla fine ho scelto i "soliti" videogiochi. Le passioni non muoiono mai.









10.12.10

Tornare a postare è un piacere, considerando anche che sono malato. I pregi della malattia sono, ahimé, evidenti: mi permette di riposarmi, giustifica alcuni comportamenti lunatici e giustifica l'assenza ai corsi di venerdì.

D'altro canto, odio starmene a casa. Non solo perché non posso partecipare a ciò che accade in questo paese (in cui, sebbene non sempre in modo opportuno, noto degli sprazzi di vitalità), ma soprattutto perché posso sprecare una marea di tempo in mille modi diversi. Un esempio? Prendiamo le cose che ho fatto in mattinata:
  • Scoprire gli ingredienti dei cereali
  • Successivamente, tentare di calcolare il mio fabbisogno kalorico giornaliero
  • Installare Photoshop CS5 Extend con metodi alternativi
  • Giocare a Pac-Man Championship Edition DX sognando un arcade stick per Xbox 
  • Aiutare il Fotografo©
  • Riflettere sulla pessima situazione socio-politico-economico-culturale dell'Italia
  • Applaudire agli hacker (o cracker?) pro-Wikileaks
  • Notare che gli inglesi non le passano meglio 
  • Sfogliare il Pocket Oxford Italian Dictionary (acquisto di cui vado fiero)
  • Decretare che il mio mouse è definitivamente rotto
Ora, è evidente la pochezza e quisquigliezza (neologismo) di queste faccende. Peccato che poi la mia mente (anch'essa malata) abbia partorito una pessima idea: pensare a cosa farmi regalare per Natale. Da qui è nato l'elenco che leggerete di qui a poco - subito dopo la mia doccia.

9.12.10

Volver. Perché più è lunga l'assenza, più cose si hanno da raccontare.

8.7.10

Toh guarda...

...il mio amato blog! Direi proprio che è l'ora di spolverarlo.

26.4.10

7%

Un sant'uomo  ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:
Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno.
Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.
C'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo
recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì  l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio
non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!" E' semplice, rispose Dio, essi hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!
I primi, invece, non pensano che a loro stessi... Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...
La differenza la portiamo dentro di noi!!! Mi permetto di aggiungere..."
Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi. Sono le azioni che contano.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".

Mahatma Gandhi

Da un'email.

Lupin vs Detective Conan

Riprendo la programmazione dopo una lunga serie d'eventi che narrerò in futuro solo su queste pagine.

Ma la mia assenza è dovuta soprattutto all'università che, come sapete, io prendo seriamente. (Tossisce con falsa veemenza)
Torniamo alle cose serie: ieri pomeriggio ho visto Lupin vs Detective Conan, in lingua originale subbato.

La storia vede incontrarsi, in un improbabile crossover, il famoso nano-detective ed il leggendario ladro. Il risultato è un lungometraggio riuscito ed apprezzabile, sebbene non dobbiate lasciarvi ingannare dal titolo.

Purtroppo i nippon non conoscono il latino, quindi dovete considerare che il versus c'è solo perché lega bene i due loghi.

Per il resto, la trama gira intorno alla famiglia reale del regno di Vespania ed al mistero della morte della regina e dell'erede al trono durante una battuta di caccia.

L'azione è, fortunatamente, di monkey punchania memoria mentre le sezioni elucubrative sono tipicamente conaniane. Nel complesso un bel mix che mi ha appassionato e che gode di un ottimo crescendo finale. Le musiche mixano ed uniscono i due mondi e si dimostrano di buona qualità, mentre il disegno è una simpatica commistione tra due stili ben diversi.

Si può fare di meglio? Ovviamente ma...volevate davvero che non ci fosse un seguito? Sì perché il dvd/blu-ray della pellicola ha venduto a pazzi in Giappone ed anche qui accadrà lo stesso. Ergo Lupin vs Detective Conan II è una certezza, imho.

20.4.10

Evviva

I sogni si avverano? A volte sì. Però bisogna lavorare sodo e saperli realizzare. Grazie.

 

18.4.10

In un giorno di pioggia

Immagino un pomeriggio simile. 
Io te una coperta un divano rosso scolorito una lucina stentata 
un libro un vecchio cubo una televisione scassata.

Sperando che ci siano altre domeniche, altri pomeriggi, altra pioggia per stare insieme, n00bina.

13.4.10

L'avvelenata, post primo

Giornata lunga il martedì. Comincia alle 8 e non finisce prima delle 11.
Nel mezzo università, 14470 passi circa, metropolitane e pullman, giri per i quartire spagnoli con architetti e la n00b.

Ora torno a casa ed ecco: la goccia che fa traboccare il vaso.
Anzi, la pisciata da ubriaco che colpisce ovunque tranne che il centro del water.

Perché sinceramente e con passione, mi avete rotto il cazzo voi e questi link di merda. Facebook è uno strumento con cui, potenzialmente, si può davvero fare qualcosa.
Ma voi, condivisori e partecipatori a gruppi del c...occo, lo abbassate. Lo abbassate con la vostra inutilità, con questa insostenibile leggerezza ipocrita e falsa, con l'uso di lettere e simboli che nulla c'entrano con il vostro alfabeto ma vi ricordano simpaticissimi smile, link per futili battaglie in cui predicare il vostro perbenismo.

Mi avete rotto. State banalizzando e rendendo futile uno strumento perfetto.

Volete farlo? Non su internet, non su facebook. E se proprio ci teneve, condividete un link in favore dello scuoiamento degli animali e delle diseguaglianza tra primo e terzo mondo. Perché almeno sarete sinceri.

Distinti sticazzi a voi.

9.4.10

Studere/Parare

Mi hanno sempre detto che sarei il migliore, se solo mi applicassi.
Quanti professori, maestri, istitutori ed allenatori ho fatto dannare.
Elencare i loro nomi mi sembra assurdo e folle, perciò non lo farò.

Non sò spiegare il perché ma, in fondo, credo che il segreto sia nelle parole.
Nella lotta tra lo studiare e l'imparare.
(Citando il sito Etimo) Il primo verbo deriva dal latino studere studiare, prop. sollecitare, sforzarsi di fare, che gli etimologisti ritengono sia detto per spudere e comparano con il greco speydein affrettarsi, adoperarsi, ingegnarsi, tentare
Ergo lo studio necessita uno sforzo, un consumo di energia per esser compiuto. L'odio per lo studio nasce nel momento in cui questo sforzo è perpetuato e non ripagato.
Ciò non toglie che studiare sia innaturale. Studiamo per imparare a camminare o a parlare? No, perché queste sono abilità peculiari insite nell'uomo e che si trasmettono da ogni simile.
Si può, anzi si deve, studiare la matematica: far di conto è una caratteristica che può essere acquisita solo attraverso l'applicazione. D'altronde, comprese la basi matematiche, è possibile avvicinarsi alla fisica ed alle scienze, osservando la natura e ricongiungendosi all'imparare.

Questo secondo termine risale, piuttosto, al latino parare apparecchiare, apprestare, procacciare e indi acquistare. L'acquisizione della parola, della coscienza e del moto sono fenomeni che richiedono l'apprendimento con l'intelletto derivante dall'abitudine, dall'osservazione e dalla riflessione. Imparare è semplice, poiché l'uomo è naturalmente spinto a farlo dalla propria curiositas che nasce solo nell'otium, nell'assenza di cose da fare.

Principale scopo della scuola dev'essere, secondo me, fornire gli strumenti per comprendere ed applicare lo studiare, naturalizzandolo e rendendolo imparare. Un semplice esempio conclusivo: se avete letto una poesia di Giacomo Leopardi e poi avete deciso di leggerne un'altra, poi un'altra ancora ed infine siete passati ad un autore straniero, avete ricercato informazioni su alcuni classici e ecceteraecceteraeccetera avete imparato ed i vostri professori & maestri non solo hanno compiuto il loro lavoro, ma andranno fieri di voi.

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. 

5.4.10

La baia dei pirati

Quando decisi di abbandonare definitivamente il muletto passai ai torrenti.
Sebbene alcuni piccoli problemi ritengo il sistema dei tracker molto comodo e, grazie all'ingente quantità di materiale che condivido e la scarsa banda che mi ritrovo, perfetto per ogni tipo di modem - eccezion fatta per i 56k.

Con quelli ci si poteva solo giocare a Ultima Online.

Tornando al discorso sui torrent, ritengo che l'applicazione della filosofia p2p sia ottimale e, soprattutto, credo che l'organizzazione dei file sia sublime: il dover ricercare i link ai file risveglia nell'animo la curiositas e permette di evitare disastri in caso di chiusura di un server. Perduta una baia, ecco che spuntano comete e demoni e quant'altro.

Ovviamente The Pirate Bay resta il miglior sito in questo campo e, in generale, quello più mascalzone e simpatico. Visitarlo è come fare un giro a La Tortue in quel del XVII secolo.

Unico debole dei torrent è che la maggioranza di questi è in inglese. Se dal punto di vista musicale e videoludico ciò non presenta particolari insidie, sono i film e la disponibilità di alcuni cantanti. Che pensate, che gli ameregani scarichino De André e Guccini?

Sui lungometraggi beh...Megavideo dovrà pur servire a qualcosa no?

4.4.10

Easter(ismi)

Pasqua è una festa a metà. E, soprattutto, me la ricorderò perché la feltrinelli è chiusa.
E io ieri avevo trovato a terra un buono. Che cavolo!

Ad ogni modo, sono qui per parlarvi di Alexandros di Valerio Massimo Manfredi.

Partiamo dal presupposto che adoro la figura di Alessandro Magno e lo ritengo uno dei più grandi uomini mai esisti; considerate, inoltre, che ho già letto un romanzo di Manfredi, Lo Scudo di Talos, assegnatomi dalla prof di latino/greco/storia/geografia/italiano del ginnasio, l'indimenticata (ed indimenticabile) _ _  _ _ _ _ _ _ _.

Volendo aprire una piccola parentesi [se il Puzzazaro mi ha dato degli ottimi insegnanti (merito loro, non della presidenza eh), un buon gruppo ed un ottimo spirito critico, applicato soprattutto contro i vomeresi, i guidatori infilgardi e sciocche ragazzine emo (questa la capiranno in tre e l'idea era della n00bina, lo ammetto)] chiusa parentesi.

Tornando al romanzo, l'archeologo più figo dopo Mario Tozzi ed Indiana Jones tesse un ottimo testo, piacevole e relativamente fedele alle attendibilissime fonti degli storici antichi. Il primo romanzo ricostruisce appieno la giovinezza del conquistatore macedone, fino all'inizio della campagna persiana: linguaggio moderno e scorrevole, esemplificazioni adatte al pubblico ed una discreta precisione nei particolari di riti, tattiche, usi e costumi. Una lettura interessante e rilassante, che ha nutrito il mio ritrovato amore per l'antichità.





Due piccole note al margine: la prima è che ho apprezzato molto la capacità di umanizzare il personaggio principale trascendendo i suoi aspetti leggendari, rimarcati solo dalle parole dei personaggi. L'altra riguarda le battute con cui Manfredi chiude ogni capitolo: un po' americane, ma riuscite.

Ma ha senso leggere un romanzo di cui già si conosce la fine? Di questo parleremo dopo la lettura del secondo volume: Le sabbie di Amon. See ya!

2.4.10

8bit Side of the Moon

 

Ci sono poche parole per definire un lavoro simile, se non che si tratta di un capolavoro. L'idea è del signor Brad Smith (Rainwarrior su PSNetwork). Superlativo.

Devo intervistarlo.

29.3.10

Campana a morto

Quest'uomo sta vincendo. Non posso crederci. Giusto per sfottere chi l'ha votato, ecco qua in una posa da vero vincitore: non ditelo in giro, ma l'ha rubata alla (s)Carfagna.


Se tutto dovesse finire come sta andando, beh...ci aspettano tempi di merda.

Dov'è Robin Hood? Dov'è?

Piccola aggiunta: questa volta potrò liberamente lamentarmi della regione a partire da...ADESSO.

25.3.10

Monologo

Questa è la terra del prendi-ciò-che-vuoi.Anarchia vuol dire "senza capi"; non "senza un ordine".

Si ha con l'anarchia un'età dell'ordnung di un ordine vero,

ossia di un ordine volontario.

Questa età dell'ordnung avrà inizio quando il folle ed incoerente
ciclo del verwirrung

di queste notizie il suo corso avrà compiuto.

Non è anarchia questa, Eve.














V for Vendetta, Alan Moore and David Lloyd

24.3.10

Primavera ed altre novità

La mia ingiustificabile assenza si è protratta per troppo tempo.
A giustificarla, i motivi più vari: principalmente la colpa và all'università che, al contrario di quanto pensassi, sta richiedendo troppo sforzo. Meno male che, nel tempo libero, torno ad esser un pelandrone.

Parlando di cose serissime, è finalmente primavera.
Ora, sinceramente, la primavera è la stagione che apprezzo di meno. L'estate significa vacanza, mare, pomeriggi in giro lunghissimi. L'autunno significa il primo freddo, il rientro e quel piacevole tempaccio malinconico. L'inverno lo adoro perché c'è Natale che è il momento più bello dell'anno. Poi il freddo, piacevole, e tante altre amenità come il passare la domenica a giocare ad Halo o leggere in poltrona col gatto vicino.

Ma la primavera...cos'ha di speciale questa stagione? Non posso godermi il dolce dormire di Aprile per lo studio, c'è Pasqua che è la festa più odiosa dell'anno e poi non so che altro. Semplicemente, non amo la primavera.

Non c'è molto altro da raccontare, la vita scorre tra alti bassi e vie di mezzo - che sono le più numerose. Ho acquistato un nuovo cellulare ma ne parlerò poi, assieme ad una cosuccia che ho in mente dal week-end parigino...

21.3.10

Astarte

Un'ora. Non oltre vi accompagnerà e vi cullerà questo sogno di Andrea Pazienza.

La sua ultima storia, la storia di Astarte, è un'onirica visione dell'autore stesso: il mastino Astarte, appartenuto ad Annibale, lo raggiunge per narrargli una storia. La sua storia.


Seguono una serie di pagine: lo splendore di Cartagine, una guerra glorosioa ed un viaggio destinato a risplendere nell'immaginario di ogni uomo. L'umanità della bestia che narra la bestialità dell'umanità è solo uno dei temi che, come sempre, l'artista italiano tocca e ci permette di assaporare.

Purtroppo, come dice nella sua prefazione Roberto Saviano,
Storia di Astarte è un sogno dal quale ti svegli di soprassalto. Un sogno solenne dal risveglio brusco. Leggete il fumetto e poi ditemi se non è così.

Lodare Paz è...banale e scontato. Ma il problema è che non è possibile non riuscirvi: tacere di fronte alle emozioni provate durante la lettura non è possibile.

Magnifico. Epico. Stupendo. Astarte è...un'opera d'arte o, citando di nuovo Saviano,
è un sogno classico, di quelli che quando ti svegli ti senti al centro dell'universo.

PS: idea geniale quella d'inserire, alla fine del volume, dei frammenti di Polibio, Tito Livio, Plutarco e Cornelio Nepote in merito alla seconda guerra punica. Di fronte a queste cose tu, Dario, fottuto classicista...non puoi non sentirsi fiero di conoscere questi sconosciuti.

18.3.10

Ciò di cui...

...c'è veramente bisogno è qualcosa di nuovo. L'attuale generazione ha bisogno di una devastazione che superi l'apatia dietro cui ci stiamo nascondendo.

La vittoria del consumismo, di cui siamo (in?)consapevoli vittime, è facilmente giustificabile riflettendo sui cambiamenti accaduti nell'ultimo secolo. Il '900 ed i suoi clamorosi eventi hanno ricoperto un ruolo fondamentale nell'evoluzione umana, nella psiche dei nostri educatori (nonni, genitori e professori) e le sue ombre ci hanno condotto sino ad oggi, malgrado una profonda schizofrenia psicologica mondiale.

Alla disperata ricerca di "novità" o, per meglio dire, di terre promesse, l'attuale generazione - i nati a partire dalla metà degli anni '80 fino ai primi anni del 2000 - è costantemente affascinata da miti ed idee già destinati al fallimento. Non è un caso che la tragedia, gli antieroi e l'inesistenza della verità siano i temi principali della letteratura (con questo termine intendo non solo la prosa e la poesia, ma le arti in generale, includendovi anche il fumetto ed il videogioco) che affiancano il trio Sesso, Morte e Ricchezza - presente in ogni periodo di crisi o cambiamento, come evidenzia Petronio nel "Satyricon " o Aristofane nella "Lisistrata".

Purtroppo il fallimento della Vera Rivoluzione, quella nata negli anni '60 e stroncata, secondo Hunter S. Thompson, quando Muhammad Alì/Classius Clay fu sconfitto da Joe Frazier nel 1971. A partire da quel momento, possiamo dire che gli ideali siano stati traditi. Il vuoto che ci attanaglia è descrivibile, secondo me, solo leggendo Cent'anni di solitudine di
Gabriel García Márquez - soffermandosi sull'exicipit del romanzo.

Quella che viene definitiva depravazione e crisi è, in realtà, il risultato dei gravi errori dei nostri predecessori e della mancanza del parricidio edipeo. Eppure anche noi siamo stati accecati: come temeva Stanley Kubrick, la nostra cecità nasce di fronte alla continua esposizione, indesiderata e non ricercata, al male. Attraverso i media, che fino all'avvento di internet sono definibili solo passivi o mediopassivi, siamo stati presenti di fronte a calamità di ogni genere. Il risultato? Siamo abituati.

Arancia Meccanica, se uscisse oggi, sarebbe un gigantesco fiasco: la realtà ha superato di gran lunga la sua raffigurazione. L'ennesimo pezzo di secolo che, come il muro di Berlino, crolla.

Come uscire da questa spirale?
Questa è la domanda e la risposta...la risposta è ciò di cui abbiamo bisogno.

La ricerca della felicità

Ieri sera mi aspettavo di trascorrerla come al solito: un po' di telefono, tanti videogame e letture varie, senza un pizzico di scrittura.

Ed invece, a sorpresa, quegli infilgardi di Canale5 (si, proprio quello schifo della tivvù italiana) hanno proposto una pellicola che mi è piaciuta molto. Beninteso, non credo che si tratti di un capolavoro della cinematografia ma, nelle sue vesti di dramma a lieto fine, ritengo La ricerca della Felicità un film godibile e di qualità.

Una bella storia, da vedere in compagnia. Catartico il finale e lo scoprire che, per di più, la fabula cinematografica è ispirata alla realtà: quello iettatore di Murphy aveva davvero ragione?

17.3.10

Lá Fhéile Pádraig

Un felice Saint Patrick's Day a tutti voi! Bevete una birra e ballate un po' di folk gente!



E non dimentichiamoci del buon vecchio Little John che canzona il malvagio premier Berlusconi principe Giovanni!



Evviva!

15.3.10

Week-end parissienne

Dopo un week-end parigino, direi che è l'ora di parlarne della capitale di Francia.

Parigi ha la fortuna di essere un'icona dell'immaginario collettivo, merito soprattutto di una cura e di una passione per la cultura quasi assente in altre parti del mondo. Giusto per farvi crepare d'invidia pensate che:
  1. Gli studenti parigini studiano al Louvre
  2. Vanno in biblioteca al Centre Pompidou
  3. Mangiano crepp comprate da simpatici creppetari fuori alla Saint Chapelle
  4. Fanno shopping sugli Champ Elysees dove un palazzo = un negozio
  5. Vanno a messa a Notre-Dame, anche se sono atei/agnostici/credenti diversi
  6. La metro arriva in orario e, con 14 linee, arriva ovunque in città
  7. Le coppie possono baciarsi sulla Tour Effeil (ma noi c'abbiamo Dante che è figo)
  8. Dedicata agli amici arabisti: hanno un intero istituto di non-so-quanti-piani dedicato solo allo studio della lingua araba. Con libreria/biblioteca inclusa. Noi abbiamo 2 ore (relative) con Robertina e x ore con Shammetto.
Insomma queste le cose positive di Parigi. Le negative le narrerò con più calma e dovizia di particolari.

Riguardo il resto del soggiorno, sono stato più meglissimo. Merito della noobina, della sua disorganizzazione impeccabile e di altri ameni battibecchi, baci ed altro. Insomma, un bacio a me stesso per l'ottimo regalo: bravo Dario!

E sì, cecì est l'amour.

11.3.10

Ninnananna

Stasera non vi tedierò con le mie riflessioni sulla vita, l'universo ed il suo significato.
Non parlerò, come sono solito fare, di argomenti senza senso o troppo pedanti.
Non vi annoierò con exempla tratti dalla mia personale esperienza. Dirò solo che oggi, anzi ieri 10 marzo 2010, ho vissuto davvero.
 
Ringrazio coloro che hanno contribuito. Vi sarà occasione di narrare, qui o in altri luoghi, della loro importanza.

Ma è tardi, per quattro giorni non ci sarò. Non mi resta che augurarvi una buonanotte.





Camminavo vicino alle rive del fiume
nella brezza fresca
degli ultimi giorni d'inverno
e nell'aria andava una vecchia canzone
e la marea danzava correndo verso il mare
A volte i viaggiatori si fermano stanchi
e riposano un poco
in compagnia di qualche straniero
chissà dove ti addormenterai stasera
e chissà come ascolterai questa canzone
Forse ti stai cullando al suono di un treno,
inseguendo il ragazzo gitano
con lo zaino sotto il violino
e se sei persa
in qualche fredda terra straniera
ti mando una ninnananna
per sentirti più vicina
Un giorno, guidati da stelle sicure
ci ritroveremo
in qualche ancgolo di mondo lontano,
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati
o sui sentieri dove corrono le fate
E prego qualche Dio dei viaggiatori
che tu abbia due soldi in tasca
da spendere stasera
e qualcuno nel letto
per scaldare via l'inverno
e un angelo bianco
seduto vicino alla finestra.

8.3.10

Oggi non mi spreco

Auguri, con un po' di ritardo, alle donne. Spero che questa giornata possa servire a qualcosa.

Per il resto, prossimamente vi parlerò brevemente dei miei bagagli, perché parto. Nel frattempo, godetevi questo link ad un articolo di Travaglio sul portale del Fatto Quotidiano: Care pirla, cari pirla.

Semplicemente aggressivo. Ottimo.

Intanto le mie paranoie torneranno a trovarvi moltomoltomolto presto!

7.3.10

Raffredori e Sottomondi

Il week-end è iniziato benissimo e, rispetto al precedente, tutto sembrava filare liscio. La domenica ha rovinato un po' di cose e, soprattutto, ti ha privato di una festa.

Risultato? Sei un po' scocciato e l'occhio ti dà fastidio ogni qual volta ammiri lo schermo del pc. Giochi a DS? No problem. Leggi Topolino Noir o Wired? No problem. Fragghi ad Halo? No problem di nuovo.

Ma, se ti avvicini a quel dannato olandese d'un Filipps 170S, l'occhio sinistro inizia a lacrimare come se avesse visto Ber...decidete voi il resto. Ad ogni modo ero qui per altri motivi, ossia parlar di...
Cominciamo dall'inizio: risparmiate 10€ o, se proprio volete regalarli, andate in un cinema in cui possiate tenervi gli occhialetti. Il 3d sta ad Alice come Bondi sta a cultura.

Due: il film non è un remake del cartoon Disney, non c'entra col libro e...sentite dirò la verità.

Alice non è neanche, come prospettai tempo fa, una scusa per creare Johnny Depp in Burtonland. Alice non è, come il non-essere. Quindi il risultato finale è un voto ben preciso, inasprito dal mio continuo starnutire:
MAH

Meno male che Timoteo Bartone abbia, in passato, fatto film migliori. Come Big Fish ad esempio.

4.3.10

Elektra

Bastano cinque secondi ed un'inquadratura per capire se è un film è bello o brutto?
No! Direte voi. Ed io vi dò ragione e, perciò, vi propongo la locandina del film:

Che film di merda. E dire che non l'ho neanche seguito. Giuro che ho acceso e spento per lo schifo...non ho alcuna voglia di rivivere quest'esperienza.

Questione di Nero

Cala la notte sulla città. Il nostro eroe è vittima dei sintomi della stanchezza ma il sonno, quello gli manca.

Twit-twit dice l'uccellino: "GeekAgend follow you". Un messaggio interessante.

Ma Oneiros, io invoco te e la sublime morte apparente: domani, come sole nuovo, dovrò svegliarmi.

Corrente alternata dà vita ai miei comunicatori. Li spegno ed è subito la fine.

2.3.10

Vintage Games

 

Con un po' di ritardo rispetto al lunedì, giorno a cui solitamente dedico le mie riflessioni letterarie, mi accingo a parlare brevemente di Vintage Games.

Si tratta di un tomo particolarmente interessante in cui i due autori, Loguidice e Barton, discutono dell'influenza che 25 videogiochi hanno avuto sull'evoluzione del medium. Il testo è scritto in una prosa chiara e precisa, le molte immagini a corredo spezzano correttamente la lettura, presentando "fisicamente" ciò di cui si parla.

La scelta dei 25 candidati è, secondo me, giusta e, soprattutto, porterà alcuni sbarbatelli come il sottoscritto a recuperare alcuni capolavori del passato remoto dell'industria. Un gradito approfondimento ed un ottimo esempio di come si scrive un testo equilibrato, senza scadere in futili console war.

Edito dalla neonata Edizioni Raganella e curato da Todeschini e Gaburri, firme storiche di The Games Machine (sì vi ho ricordato l'acronimo di TGM), resta un volume consigliato ai fan ed ai curiosi.

Per me è stupendo e si è rivelato una grande lettura.

28.2.10

66x (seconda parte)

Passiamo alla narrazione del secondo giorno che, guarda caso, è il sesto della settimana: il sabato.

La giornata cominciò male: tirava mal'aria per la n00bina ed anche in casa, malgrado la mia incapacità di leggere gli stati d'animo dei miei familiari, il vento della tempesta era in arrivo.

Alla fine, però, il sesto giorno è stato domato grazie alle mie incommensurabili, esplosive, magnifiche e soprattutto STRAORDINARIE capacità. Grazie ad un connubio di dolcezza e sicurezza, una magica unione tra Rambo e Woody Allen, con abile tocco di Prof (quello dell'omonimo cartoon della Uorner) sono riuscito a rallegrare la n00bina.


Dato che conosco i miei lettori (ciao a Vittorio che mi ha inserito tra i fissi :)) sono certo che, più che i particolari della storia, vorrano conoscere come io abbia abilmente risolto le spinose quest che mi erano state assegnate. E chi sono io per dirvi di no?

1. Dolcezza e dialogo: seguendo l'esperienza accumulata attraverso svariati videogiochi, tra cui citerei Mass Effect, ho optato per presentarmi ben vestito e con linguaggio affabile, nel tentativo di far ragionare la n00bina. Una serie di ottime scelte di allineamento Caotico Buono e Neutrale Buono, senza dimenticare una teatrale scena da Caotico Neutrale e serie parole da Legale Neutrale mi ha permesso di chiarire la mia posizione in merito e dimostrare la mia buona volontà. Che schifo, nella mia vita sono un fottuto Neutrale Buono!

2. Durezza e proposta netta: purtroppo la situazione non si è risolta immediatamente e tu, malgrado i buoni propositi, ti sei lasciato andare ad un piccolo sfogo. A questo, però, si è contrapposta un'idea diversa, capace di stupire (credo senza ombra di dubbio) l'interlocutore. Intanto avevi già preparato un'altra macchinazione, così geniale che persino tu sei rimasto stupefatto dalla tua grandezza. Risatina di Dexter.



3. Crepax, una Corona ed una sorpresa rendono la n00bina felice: la combinazione di parlantina ed energia che ti contraddistingue, una visita dal tuo fumettaro di fiducia (presto su queste paggine ne parlerò) in cui (di)mostri la maestria di un autore che ammiri (grazie La Repubblica), una birra Corona con sale e limone (anche se tu hai preferito una Carlsberg) unitamente ad un piccolo vizietto e l'ottimo lavoro dei vostri amici (malgrado l'incapacità del loro capo, Cerbs) salvano la serata e la rendono sfiziosa e diversa dal solito. La n00bina, che un po' t'aveva sgamato la sorpresa ma non l'ammette sennò ci perdi in Carisma, è felice ed hai salvato la sua giornata.


50 exp, level up e pure una nuova skill. Olé!

Ma...la domenica cos'è successo? Lo scoprirete solo domani, solo su questi post.

PS: Ovviamente, quando ti sei reso conto di aver vinto nella tua testa di cazzo è partita la fanfare di Final Fantasy. Non una, ma tutte quelle della serie, compreso X-2. E quindi qua ve le metto tutte, così potete gustarvi 4 minuti e 24 secondi di ciò che accade nella mia mente.

66x (prima parte)

Un week-end cominciato all'insegna del caos ma che, soprattutto, ruota in modo inquietante a questo numero:


Cominciamo dal primo giorno: il venerdì.

Alle ore 10 am, 10.00, dieci del mattino, ho un appuntamento col destino: aula 3.1 di Palazzo Mediterraneo, dove mi attende l'esame di letteratura araba. Mi sono autocensurato eh.
Ad ogni modo, arrivato di gran garriera con venti minuti d'anticipo, il vostro eroe si occupa di un po' di social-relations, saluta vecchie compagnie, rilegge qualche paginetta (tanto mica ero il primo eh!), insomma si ambienta e si prepara per dare il meglio (o almeno fare una figura dignitosa.

Arriva la prof (che ti ricorda in modo inquietante qualcuno che hai visto su qualche schermo...) ed arriva la brutta notizia: si comincia da quei maledetti del secondo anno. Matricole, inculatevi. Inizia un'attesa spasmodica: 2 ore, 2h, 120 minuti, 7200 secondi.
Se avessi avuto un calendario appresso...i santi li avresti convocati uno per uno. E vabbè.

Ore 12 pm, 12.00, mezzogiorno. Niente ancora. Dopo mezz'ora, la prof./persona che hai già visto (che, concordi con _ _ _ _ _ _ , _ _ _ _ _ _ _ _ _ , _ _ _ _ _ _ _ _ _ e _ _ _ _ _ _, assomiglia davvero ad una certa conduttrice televisiva) informa che ha la pausa.

"Eccerto - esclami tu - venti minuti e poi c'informa chi ha vinto tra pomodoro roSA e peperone vIOLA". Alla fine si ricomincia.

Risultato finale? Il tuo esame comincia alle ore 15.50. E finisce alle 16.00. A quel punto sei del tutto 'nsallanuto, non capisci e non realizzi manco che voto hai preso e te ne vai salutando altre 15 persone che si trovano dopo di te. Sì, perché sei l'ottavo.

SEI ore d'attesa per dieci minuti. Ma era solo il primo giorno.

Appuntamento a domani per la seconda parte del racconto, sperando che arrivi a raccontarlo...

25.2.10

The Internet

The Internet: è così che sentirete chiamare la rete da parte di un anglofono.
Con l'articolo determinativo quindi come se internet non fosse un'astrazione, uno strumento, un non-luogo, ma una persona reale.
Entrambe le parole vanno sottolineate per motivi differenti: persona perché l'umanizzazione della rete è concetto tutt'altro che banale. L'idea di personalizzazione deriva, probabilmente e secondo una mia deduzione, dal fatto che la rete è composta da contenuti creati dagli utenti e, quindi, da altre persone che, talvolta, si presentano come singoli (blog, forum, twitter, fb ed i social network di varia natura), altre volte come gruppo (siti). Reale perché si presuppone che chi acceda alla rete abbia le giuste conoscenze per avvicinarsi e confrontarsi in modo critico ai contenuti di internet. Il che significa né essere scettici, né essere creduloni, ma saper capire - ed all'occorrenza informarsi comparando varie fonti - ciò che si sta leggendo.

Punire, come è accaduto ieri, una società che indicizza attraverso un algoritmo matematico questi contenuti è un'evidente accanimento o, piuttosto, una manovra in un piano ben preciso.
L'Italia non è tra i paesi che utilizzano The Internet. In Europa, superiamo solo la Grecia, l'Ungheria e la Romania. Solo il 45% delle famiglie italiane ha accesso ad una connessione a banda larga. Il resto? 56k o niente: interi paesi sono in questo stato e posso testimoniarlo.

Demonizzare internet è facile, usarlo per il bene di tutti...ma che lo dico lo fare?

Dato che questo post è deprimente e, in generale, pensare alla classe politica ed alla decadenza sociale, morale ed economica italiana mi rattrista, vi lascio con l'ultimo video di Super Mario Galaxy 2.

Meno male che possiamo ancora sognare.

23.2.10

Canabalt

In futuro parlerò approfonditamente dei brower games, dedicandogli qualche post qui (che vi linkerò sicuramente), intanto sappiate che considero i browser game i Comunisti del mondo videoludico.

Oggi parliamo di un compagno davvero unico: Canabalt.


L'idea alla base del titolo è semplice: siete un uomo in fuga. In una città sotto attacco (alieno? nemico? di metal gear? pensate che la noobina li ha paragonati a dei Big Daddy). Dove state andando? Non lo sapete. Perchè state scappando? Non lo sapete. Sapete solo che, se volete salvarvi, dovete correre correre correre.

Fino a...quanti metri? Nessuno lo sa.

Gameplay incredibilmente semplice ed intuitivo, sistema di controllo...minimo: premete spazio, C o X per saltare gli ostacoli e da un palazzo all'altro. Da notare (ed applaudire) gli sfondi - un grande esempio di paralasse in movimento ed in flash, a 75 frame, non è mica poco...ma tutto il comparto grafico è di primissima fattura. 
Non parliamo della musica, un brano techno stupendo.

Giocatelo. E già che ci siete, condividete i vostri risultati.
Una fuga infinita. E io già la adoro. Ricordatevi che è gratis a questo indirizzo!





PS: Esiste anche una versione per iPhone/iPod Touch. Potete downloadarlo dall'iTunes Store a soli 2,39 €uro. Quindi smettetela con quelle cazzatine touch da sfigati (che ormai non impressionano più nessuno) e compratelo immediatamente.

22.2.10

Devil: Rinascita

Gli anni '80 hanno costituito un momento particolarmente importante per il mondo fumettistico. 
Reagendo alle pressanti accuse di mezzo di deviazione o d'infantilismo, i comics hanno dimostrato qualità pari (e talvolta persino superiori) al cinema, avvicinandosi alla letteratura.
Si trattò di un'evoluzione necessaria ed inevitabile, soprattutto di fronte all'allora iniziale declino dell'editoria rispetto ad altri mass media, come il cinema ed il neonato videogioco.


Devil: Rinascita (titolo originale Daredevil: Born Again), scritto da Frank Miller ed illustrato da David Mazzucchelli, propone un'interessante vicenda hard-boiled e dona al personaggio del diavolo rosso una maggior compiutezza psicologica, affrescando, per la prima volta, uno dei bad guy più interessanti dell'universo Marvel: Kingpin.
Il testo, in realtà, non può reggere il confronto con i lavori successivi dell'autore americano, pur presentando alcuni elementi che ritroveremo in The Dark Knight Returns, ma manca della caratteristica più importante: una perfetta vivisezione della psiche del personaggio.
Sebbene spinga al limite il personaggio di Devil/Murdock, sembra che Miller non riesca mai a distruggerlo completamente come, invece, riesce a fare con Batman/Wayne.

Il risultato è un buon fumetto malgrado la sensazione di leggere un lavoro ancora acerbo: un padre spirituale che, oggi, appare molto più vicino a Sin City che agli altri capolavori di Miller.

Del resto, volete mettere a confronto Devil con Batman? Eh su, non scherziamo.

PS: L'edizione italiana è ineccepibile, con copertina tosta stile enciclopedia. Un po' troppo grossa per essere letta in metrò, ma perfetta per l'accoppiata poltrona & camino.

19.2.10

Sopravviverò?

Ci sono giornate in cui mi sembra che la mia vita segua un ritmo forsennato, sembra che io pigi l'accelleratore, dando gas al massimo.
Su di giri.
Nuove avventure si aprono, mentre decido di dare fiducia a progetti che sembravano (sono?) morenti.

La vera domanda è se sopravviverò. Ma sì, posso farcela. E poi io adoro vivere in questo modo.
 

La Hermes House Band a Canale5? No, ma lo stile è quello. Omg!

18.2.10

Sfigati possessori di PSP...

...Gioite! Domani esce anche in Europa (e quindi Italia) Half-Minute Hero, un RPG dannatamente interessante!
Scopo del gioco sarà quello di vivere un classico RPG e di salvare il mondo in soli 30 secondi - almeno in modalità principale.

A dir poco geniale ed innovativo, considerando anche che la Marvelous Entertaiment ama deliziare i videogiocatori. 

Sperando che arrivi da Massimo, e che io possa parlarne qui e da qualche altra parte *blink*, vi lascio alla cover del vero JRPG dell'anno, alla faccia di Final Fantasy ics-i-i-i.
 
 

16.2.10

Intro.

Qualcuno certamente mi conoscerà: dopo i molti anni di sodalizio con Live Space ho però deciso che era giunta l'ora di andare per la mia strada. Optare per qualcosa di mio.
Ed eccomi qui, su blogspot. Sotto l'egida di Google. Vediamo che si può fare.
Se conoscessi e capissi come si usa l'HTML vi avrei già stupito ma, dato che non sò farlo, ci andrò piano e mi affiderò all'incredibile paint, la peggior applicazione per il disegno della storia.
Dato che il vostro apporto è fondamentale ci tengo a dirvi che il blog sarà aggiornato solo durante il week-end, cioé tra il sabato e la domenica. Durante la settimana...solo pensieri sparsi e twittate.